Fred Cederberg
John Alec Frederic Cederberg nacque il 5 giugno 1923 nell’isola di Cape Breton, in Nuova Scozia. Suo padre, Hugo, era un immigrato svedese e sua madre, Sarah Mc Neal, era del posto. Fred era il secondo di cinque figli, quattro maschi e una femmina. Era molto piccolo quando la famiglia si trasferì a Toronto, nell’Ontario dove suo padre trovò lavoro nelle costruzioni. Allo scoppio della seconda guerra mondiale Fred aveva solo 16 anni. Suo zio, colonnello dei Cape Breton Highlanders, andò a Toronto a prenderlo. Fu così che Fred incominciò la sua carriera nell’esercito canadese, che durò sei anni. Le vicissitudini militari lo portarono a percorrere tutta l’Italia, dalla Sicilia fino al fiume Senio, nella pianura padana. Alla fine del 1944, mentre il suo reggimento era di riposo a Ravenna, ricevette due pacchi da casa. Uno dei due pacchi lo incuriosì parecchio. Conteneva scatole di colori, album da colorare, tinker toys, pacchi di lecca-lecca, bambole di pezza, calze di Natale rosse di maglia ed una papera di legno montata su ruote che faceva qua-qua quando veniva trascinata. Un biglietto di sua madre accompagnava i giocattoli: “Questi, figlio mio caro, sono per dei bambini italiani, che se tutto quello che leggo è vero, non trascorreranno un gran Natale. Trova una famiglia e fai, per alcuni minuti, Babbo Natale!” Fred con due commilitoni andò in centro a Ravenna, incontrò una mamma che aveva tre bambini e si comportò da Babbo Natale, rendendo felici i piccoli.
La guerra portò Fred dall’Italia in Europa e quando la guerra finì nel 1945 fu finalmente rimandato a casa dalla sua famiglia. Terminò la scuola superiore e si iscrisse alla Queens University di Kingston, Ontario dove si specializzò in giornalismo. Lavorò per un importante giornale di Toronto e nel 1960 fu mandato in Italia con l’incarico di fare un ampio servizio per il Remembrance Day. Doveva ripercorrere il cammino seguito dai Canadesi durante la seconda guerra mondiale e scrivere una serie di articoli. Durante questo viaggio, forse maturò in lui l’idea di mettere “nero su bianco” le esperienze del tempo di guerra e scrivere un libro. Sfortunatamente però, durante gli anni sessanta, nessuno era interessato a pubblicare o leggere un altro libro sulla guerra e così il manoscritto rimase in una scatola nello scantinato per oltre vent’anni. Negli anni settanta andò a lavorare per il governo provinciale. La sua attività consisteva nello scrivere i discorsi per il ministro dei trasporti. Non abbandonò mai l’idea di veder pubblicato il suo libro e, nel 1984, la General Publishers gliene diede l’opportunità. Con grande sorpresa di tutti, il libro diventò un best seller! Fred, accompagnato dalla moglie Mary, trascorse quasi sei mesi girando il paese in lungo e in largo per presentare il suo libro “The Long Road Home”.
A sessant’anni Fred si ritirò nel cottage di famiglia nel nord Ontario dove visse per il resto della sua vita. Morì nel marzo del 1999. La moglie Mary ed i suoi cinque figli, Kirk, Gord, Mike, Mary-Katherine e Hal ed i dieci nipoti, con i quali siamo in contatto, ci hanno fornito queste informazioni.
THE LONG ROAD HOME
Sottratti a culture diverse e a diverse parti del paese, tre giovani canadesi entrarono in guerra oltreoceano con ben poco in comune tra loro, oltre alla loro nazionalità e il loro mix di eccitazione e trepidazione. Ma durante la formazione militare e al fronte, nacque una stretta amicizia che sosterrà loro nei momenti più bui e “The Long Road Home” è la loro storia. Sulla base delle esperienze dell’ autore, Fred Cederberg, questo libro è un classico canadese, che racconta la storia di un giovane dei “Capo Breton” inviato a combattere contro le potenze dell’Asse nella lontana Italia.
Il libro racconta anche un fatto accaduto nei nostri luoghi:
durante una licenza nel Natale 1944 i tre soldati erano stanziati a Ravenna e la madre di Fred inviò dal lontano Canada al figlio, oltre che a regali per loro tre, anche una cassetta di regali da offrire a qualche bambino per fargli trascorrere una festività felice, essendo a conoscenza delle sofferenze che stava creando la guerra da noi. E così inizia la ricerca di cui parla il video tratto dalla trasmissione RAI “Chi l’ha Visto?"….